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[Parte quinta] …un double soupir d’amour! Dossier Escousse/Lebras. Ultime lettere spedite da Auguste Lebras


Queste ultime lettere di Auguste Lebras non furono subito rese note, infatti nei primi articoli si parla solo di una lettera di Escousse. Vennero pubblicate in un secondo momento quando il dottor Sarlandière, a cui erano erano state affidate, decise di indirizzarle a diversi giornali accompagnandole con un suo commento. L’intento era quello di sconfessare i commenti maliziosi o errati della stampa, in particolare l’accusa di miscredenza in materia religiosa imputata sia ad Escousse che a Lebras (Si fa riferimento, così come vengono presentati da Claude Schopp, agli articoli contenenti sia le due lettere di Lebras, sia il commento di Sarlandière che quest'ultimo indirizza a diversi giornali parigini : «Courrier des Théatres» 22 fevrier 1832; «Le Temps» 22 fevrier 1832; «Le cabinet de lectures» 24 fevrier 1832; «Le voleur» 24 fevrier 1832).

“Il rimprovero che è stato fatto ad Auguste Lebras, di aver disposto della sua vita senza pensare a suo padre, né a sua madre e, di non aver scritto a nessuno, è oggi sconfessato da una nuova informazione (la rubrica Varietà solitamente adotta la formula tipica dei romanzi a puntate “Continua”) che andiamo ad esporre. Dopo aver letto, non ci saranno altre informazioni circa i motivi che hanno portato al suicidio un ragazzo di diciassette anni, perché, faticoso come può essere stato, non è a questa età che il lavoro prosciuga la linfa della vita. Non conoscendo di Lebras che un mezzo melodramma dove, sicuramente, non aveva usato che le meno brillanti delle sue capacità. Ad ogni modo, si pretende che i suoi motivi siano spiegati in due sue lettere scritte, una al suo medico, l’altra a sua madre e suo padre, avvocato a Lorient. Queste due lettere sono così concepite:

Mio buon signor Sarlandière,
grazie, grazie, dell’interesse che mi ha dato: grazie delle sue cure affettuose… Voi lo sapete, il lavoro ha prosciugato in me la linfa vitale; è troppo pesante perché io la possa sostenere, dunque me ne sbarazzo! Non crediate che io sia folle o che deliri; no, ragiono, ma non posso più vivere: da due mesi io già non lo faccio, vegeto piuttosto in questo mondo, di cui io non faccio parte, perché lo vedo attraverso un velo… addio, addio per sempre… Oh! Solamente una cortesia: ho un padre, una madre, una famiglia, e loro soltanto, come vi ho già detto, mi hanno tenuto qualche giorno in più sulla terra; la mia morte li sconvolgerà, li farà soffrire, se ne verranno a conoscenza all’improvviso. Oh! La prego, li prepari alla conoscenza di questa notizia; scriva loro che sono malato, ma li tranquillizzi dicendo loro che lei si prenderà cura di me; che non vengano a Parigi; poi gli manderete una lettera quando riterrete opportuno, e infine gli annuncerete la mia morte.
Addio, a voi, il più umano tra gli umani… addio. Affido a questa lettera i miei ultimi desideri… non oso dire le mie ultime volontà … addio! Queste poche parole che ho scritto mi straziano.

Auguste Lebras

16 febbraio, ore dieci della sera, con Victor Escousse che muore insieme a me.

Vogliate leggere la lettera che indirizzo a mio padre al fine di giudicare quando è più opportuno che gli venga spedita.

Mio ben amato padre e mia buona madre

Vi scrivo queste parole dal letto di morte. Una malattia crudele, causata dal troppo lavoro, ha minato le mie forze… mi appresto a morire… Per favore, pensate talvolta al vostro povero Auguste che vi aspetta in un mondo migliore… Oh! Ora se la salute mi venisse offerta io la rifiuterei; poiché considero la morte un bene. L’esistenza mi è un peso… Questa lettera vi giungerà tramite il dottor Sarlandière, a cui affido ogni cosa… è lui che mi ha curato con lo stesso affetto che se fossi stato suo figlio… Muoio, e tuttavia non piangete per me, vi imploro, non rimpiangetemi, poiché il mio destino deve suscitare speranza e non pietà… Si lamentano solo quelli che si precipitano nella torba del mondo.
Addio… addio… mille baci
Auguste Lebras

Miei fratelli e sorelle, ricevete l’ultimo saluto di vostro fratello. Lui s’addormenta in eterno… pregate per lui, ma non piangetelo mai…
Auguste Lebras

A questa ultima lettera è stato unito un plico contenente una ciocca di capelli, con l’iscrizione: “per mia madre”.

Di quanto è stato dichiarato, dice il dottore, sulla professione di fede di Victor Escousse, che dubita dell’esistenza dell’anima, si potrà dire il contrario di Auguste Lebras, che crede nella trasmigrazione in un mondo migliore; si può fare un curioso confronto tra queste due lettere e quella scritta da Escousse e già pubblicata da tutti i giornali, e basterà questo per convincersi che questi due ragazzi pensavano in maniera differente. Aggiungerei che, in quanto medico di Victor sin dall’infanzia e di Auguste da dopo il suo arrivo a Parigi, che li ho perfettamente conosciuti entrambi, e che questi due ragazzi tanto sfortunati, che sono morti per lo stesso motivo, nella stessa maniera, nello stesso luogo e alla stessa ora, non avevano tra loro nessuna conformità di carattere né di pensiero: si sono entrambi raffigurati, Auguste nel ruolo di Raymond ed Escousse in quello di Paul, nel dramma messo in scena al Gaité; questo in favore di Auguste Lebras. La vigilia della loro morte, sono venuti a trovarmi entrambi, uno allegro ed espansivo, l’altro taciturno e riservato come suo solito”.

[In risposta a questo presunto chiarimento di Sarlandière circa l’accusa, ingiusta, di miscredenza, l’indomito Charles Maurice scrive:]

“La parola dichiarato è eccezionale in questa lettera. Non aveva di meglio da dire che approvare l’orribile azione di questi due ragazzi? Ne vorrebbe incoraggiare altri? Che provano del resto le due lettere di Auguste Lebras, comparate a quella di Escousse? […]
Noi gli ripetiamo soprattutto che le nuove dottrine letterarie sono da allontanare come la peste, perché portano a tutto meno che al bene”.


Il Dossier Auguste/Lebras nella versione essenziale dei soli documenti da me individuati e tradotti, e corredati solo di una brevissima premessa o, quando necessario, di un'altrettanto breve contestualizzazione, è disponibile in formato pdf nel seguente link ( Dossier Escousse/Lebras pdf ) o nella bacheca I quaderni del letterato Franz Laszlo Melas della home page.

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