In una intervista, pubblicata su un sito cinese di critica e letteratura, parla del motivo della sua scrittura e dice: “Dentro di me è tutto oscuro. Sin dall’inizio ho cercato di evitare questi angoli bui, coprirli, ma loro sono cresciuti fino a diventare alienanti, fino a diventare una sorta di cancro dello spirito. Fin dall’inizio è stata questa la realtà della mia scrittura”.
Contrariamente alle indicazioni confuciane circa il valore morale della poesia Duo Yo scrive versi intimi con i quali persegue “una salvezza personale nel tentativo di schiarire l’oscurità della mente”.
A seguire, alcuni testi tradotti in italiano (le
traduzioni non si basano sui testi cinesi ma sulle versioni inglesi di Simon
Patton).
Uno spruzzo di neve
C’è una neve leggera ho raggiunto
il limite estremo
Di questa città improvvisamente,
i fiumi si chetano il sole
Fra l’erba secca e i rami
Tormentato dalla severità dell’inverno
Una distesa di campi incolti
alcuni cani
Tettoie di metallo un bambino
Che gioca nella nebbia cenerina
Del pantano vedo
Una tomba scavata di fresco che sembra
il seno
Di un giovane vergine uno
spruzzo di neve
Lo copre scritte su una lapide
incompleta le parole
Qui giace…
Una lavoratrice immigrata in città, che fece
Una triste fine, in pace riposa
Fra l’acqua
Io posso quasi ascoltare il suo respiro sotterraneo
Il suo respiro buca l’assordante frastuono della città.
Un racconto del buio
Una volta nel buio ho scritto:
Perché non ti mostri, demonio?
Smetti di nasconderti alle mie spalle
Facendo ghigni maligni
Vieni fuori - spaccone
Con i tuoi vessilli, i tuoi slogan politici, i vicini,
la polizia
e strappa una striscia di bagliore.
Strada desolata
Prima che venga buio, vedo
Prima che venga buio, vedo
Movimento di foglie morte, un paradiso di scoiattoli
Ed una luce strana sul mio tavolino da
pub
Quando è buio pesto, la pioggia cade persino più
solitaria, la birra
Annega barcollanti ombre umane
Di ragazze che camminano in direzione dei fari
E in quel momento la felicità si mostra non chiamata
Le parole “amico” e "compagno" spiegano tutto
Sono venuto
Non per trovare una forza chiamata tristezza
Ma per impedire che la tristezza facesse scomparire tutto
il resto.
Corpi paradisiaci
Forse il palmo della mano
Deve diventare il dorso
Forse la vita
Deve essere fatta a pezzi e poi ricostruita
Per vedere come sembra veramente
Una volta mi sono arrampicato sopra il tetto, ma non mi è
piaciuto
Il panorama di sotto era un lieve gocciolio di acqua
In alto, l'Orsa capovolta, le stelle smosse
In un bagliore di bellezza mi sfrecciano vicino
Troppo veloci perché esprima un desiderio.
Elica
Scritta per mio figlio
La nevicata ha smesso. Camminiamo sopra il ghiaccio
Per andare dal nido fino a casa nostra
Prime stelle della sera
quattro anni
E già conosce il significato
Di neve che si scioglie
Io guido e lui mi segue, gli scricchiolii
Coperti dal nostro procedere, quasi inudibili
Come se non fosse mai accaduto niente nella mia vita
Quel corpo acerbo il più vicino
riflesso di quel che sono
Il suo bagliore del futuro mentre
io ho già raggiunto
L’età in cui si apprezzano le cose consuete
Quando nevica, mi chiudo in casa
Metto la musica a tutto volume, rendo tutto perfetto
Per quegli attimi di piacere, autorizzo l’orologio liso
A soffocare bruscamente
Nella stessa maniera con cui il paesaggio nella neve è
congelato
Di chiarore
Scritta prima della pioggia
Viene dal sud la pioggia, cade per un poco
E poi parte verso il mar di Bohai, Giappone, Baia di
Dalian
Siedo sul mio balcone arcuato tamburellando sulla pancia
E, come la rana dentro il pozzo, faccio da testimone al
tramonto
Alla bassa linea di volo degli uccelli in stormo
Con la mia meschinità
E con una superba compassione, chiamo alla memoria
Le verdi colline d’Africa
Le verdi colline d’Africa
Il nero fiume di Giordania.
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