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Walter Savage Landor


La biografia di Walter Savage Landor non presenta in se alcunché di straordinario se si considera la sua origine. La sua era una ricca e nobile famiglia inglese che nel settecento viveva un'epoca di grande splendore. Dunque, la stregolatezza che caretterizò la vita di Landor può essere fatta passare, e in parte lo fu, per la stregolatezza tipica dei rampolli di buona famiglia che un poco, o troppo, viziati si abbandonano agli eccessi.
Solitamente però, in età matura, "mettevano la testa a posto" e abbandonavano vita squilibrata e scandali. Così non fu per Landor che non solo continuò la sua perenne ribellione (verso chi?) ma la acuì. Alfredo Orbetello, che curò la datatissima (e si vede) edizione che possiedo, nella lunga e un poco manierata introduzione agli Epigrammi (Brevities) di Landor, coglie bene questa sfumatura che fa del nostro non un riccone viziato ma un uomo tormentato. E tormentato lo sarebbe stato, credo, anche se fosse nato in altre condizioni economiche. 
Forse, del resto, è proprio questo tormento a rendere simpatico, nel senso etimologico del termine, Landor, a farcelo immediatamente percepire e assimilare. Orbetello in tal proposito scrive:
"Una fuga continua da se stesso fu la sua vita, come chi, avendo il fuoco addosso, cercasse di levarselo correndo. La corsa è commedia fin tanto che l'uomo non brucia: allora viene anche un'immensa pietà."
La sua fuga perenne lo portò fuori dall'Inghilterra, lungamente in Italia dove infine morì nel 1864. Ma sarebbe lungo descrivere tutti i vagabondaggi di Landor e poco utile del resto. Mi limito a dire che ovunque andò trovò modo di non passare inosservato. Fu un carattere focoso e passionale, pronto a perdere la vita per l'idea di un momento e subito dopo pronto a perderla per un'idea diversa o magari contraria.
Se fossi un poeta potrei dire che, romanticamente, questa passione che lo animava in realtà fu per lui un demone che lo possedeva e dal quale, tormentato, non riusciva a liberarsi e che lo portò al dissesto economico e alla rovina familiare. Ma non sarebbe un'idea originale seppure efficace.
Tuttavia, ce lo ricordava Orbetello, gli uomini tormentati ispiranò pietà e la pietà è un sentimento che avvicina gli animi delle persone. Forse è per questo che della vita di Landor ammiro più che le esattezze gli errori. Cosa che non fece nessuno dei suoi contemporanei, nè amici né parenti.
Si racconta che un giorno, durante la sua residenza fiorentina a Villa Gherardesca, buttò fuori dalla finestra il cuoco per poi esclamare: "Buondio dimenticavo le violette!". Tuttavia poche furono le persone che così come le violette ebbero la naturale predisposizione di rialzarsi e ridestarsi dopo essere state schiacciate e di perdonargli quella dimenticanza.
Forse per farne il ritratto basta l'espressione con cui solitamente i fiorentini rispondevano se opportunamente interrogati sul nome di Landor: "Tutti gl'inglesi sono tutti pazzi, ma quello poi!".

Di seguito, mi limiterò a copiare, modificando solo alcuni passaggi un po' datati della traduzione, alcuni epigrammi, scelti senza altro criterio che la mia personale preferenza, dall'edizione che possiedo (Walter Savage Landor, Brevities, a cura di Alfredo Orbetello, Firenze, Sansoni, 1946).

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Wishes

Wishes are by-paths to unhappiness,
and in the vale of Tears they terminate.

Desideri

I desideri sono le scorciatoie dell'infelicità,
e nella valle delle lacrime terminano.


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Sympathy

When our eyes melt not with another's woes
Melthinks'tis time they should for ever close.

Simpatia 

Quando alle altrui miserie gli occhi nostri non si sciolgono in pianto
è tempo, credo, che si chiudano per sempre.


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There are, alas, some depths of woe
too vast for tears to overflow.


Ci sono, ahimé, degli abissi di dolore
troppo vasti perchè le lacrime li inondino.


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Joy is the blossom, sorrow is the fruit,
of human life; and worms are at the root.

La gioia è il fiore, il dolore il frutto,
della vita umana; e vermi alla radice.



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Fast fall the leaves

Fast fall the leaves; this never says
to that, "Alas! how brief our days!"
all have alike enjoy'd the sun,
and each repeats, "so much is won:
where we are falling, millions more
have dropt, nor weep that life is o'er".

Veloci cadono le foglie

Veloci cadono le foglie; e questa mai
a quella dice: "Ah come sono brevi i nostri giorni!"
Tutte hanno ugualmente goduto del sole,
e ognuna si ripete, "Tanto si è guadagnato:
dove cadiamo noi, già a milioni
sono cadute, e non piangon che la vita sia finita".
  

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Leaf after leaf drops off, flower after flower,
some in the chill, some in the warmer hour:
Alike they flourish and alike they fall,
and Earth who nourisht them receives them all.
Should we, her wiser sons, be less content
to sink into her lap when life is spent?

Cadono foglia dopo foglia, fiore dopo fiore,
con il freddo alcuni , altri con il sole:
così come come fioriscono altrettanto cadono,
e la Terra che li nutriva ora li accoglie.
Saremmo noi, suoi figli più saggi, menoo contenti
di ritornare nel suo grembo quando la vita si spegne?


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In age the memory, as the eye itself,
see near things, indistinctly, far things well,
and often that which happen'd years ago
seems sprung from yesterday, while yesterday's
fair birth lies half-forgotten and deform'd.

La memoria in vecchiaia, proprio come l'occhio,
vede indistinte le cose vicine e le lontane chiare,
e spesso le cose accadute anni prima
sembrano accadute ieri, mentre del girno prima
mezzo dimenticata e deforme giace la nascita.


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Ianthe's troubles

From you, Ianthe, little troubles pass
lik little ripples down a sunny river;
Your pleasures spring like daisies in the grass,
cut down, and up again as blithe as ever.
Le ansie di Inate

Iante da te lievi ansie dileguano
come leggere crespe lungo un fiume assolato
e le tue gioie spuntano come nell'erba le margheritine
tagliate che tornano ad alzare il capo felici come prima.
 

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The thorns that pierce most deep are prest
only the closer to the breast:
to dwell on them is now relief,
and tears alone are balm to grief!

Le spine che penetrano più fondo sono solo
quelle premute più vicino al petto:
è un sollievo sopra di loro ora indugiare,
e solo le lacrimefanno da balsamo al dolore

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Dying speech of an old philosopher

I strove with none, for none was worth my strife:
Nature o leve, and, next to Nature, Art:
i warm'd both hands before the fire of Life;
it sinks; and I am ready to depart.

Discorso estremo di un vecchio filosofo

Non lottai con nessuno, nessuno valendo la mia lotta:
Natura amai, e vicino alla Natura, l'Arte:
Scaldai entrambe le mani al fuoco della Vita;
adesso è spento; ed io sono pronto a partire.

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