Patrick O'Brian l'ho
conosciuto grazie a Reverte, ché continuamente ne parlava nei suoi
articoli di mare. Poi ho visto il film (Master and commander). Alla fine
l'ho letto. Io, a dire il vero, per scaramanzia (così come avevo
fatto per le avventure dei Malaussène) ho cominciato dalla fine, da
quelle poche pagine dell'incompiuto ultimo romanzo. Utilissimo però
il lungo saggio sulla Royal Navy di Gastone Breccia che a quelle poche pagine fa da corredo. Poi ho letto il
primo, il secondo... ho già acquistato il terzo ma conto di
leggerli, vita permettendomelo, con una lentezza ostinata, serbandomeli
come da bambini ci si conserva l'indirizzo di un nido di uccelli. Ovviamente, per chi non conoscesse O'Brian, si tratta di una lunga serie di romanzi, tra lo storico e l'avventura, incentrati sulla figura del Capitano Jack Aubrey e del suo medico di bordo, il naturalista spia irlandese vagamente ispirato a Darwin, Stephen Maturin.
Su trama, lingua,
struttura, personaggi... non mi pronuncio, sarebbe superfluo. Come
per la vita: inutile sentenziare. Si prenda come viene, con i
personaggi che ci capiterà di incontrare, siano essi verosimili o da
romanzo, siano buoni o cattivi, si prendano pure le ferite, i begli
uomini o le belle donne, ai gusti non si comanda, ci si immerga pure
fino in fondo senza mai però, questa è la sola cosa che abbiamo da
imparare, fermarci a farne un resoconto.
Non so, se così facendo,
usando cioè come un mero surrogato della vita i libri di O'Brian,
gli faccia un torto o piuttosto un elogio involontario. Ma è a
questo scopo che me ne servo... e con grandissimo piacere.
Arturo Pérez-Reverte,
Le barche si perdono a terra, Milano, Tropea, 2012
Patrick O'Brian,
Primo comando, Milano, TEA, 2012
Patrick O'Brian,
Costa Sottovento, Milano, TEA, 2012
Patrick O'Brian,
L'ultimo viaggio di Jack Aubrey, Milano, TEA, 2011
Qui la pagina Imdb di Master and commander
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